Non solo ornati lignei intagliati con maestria, dipinti e dorati; non solo nicchie e altari.
Venanzio Bigioli, talentuoso artista settempedano vissuto a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, ci ha lasciato anche dei bellissimi portoni, opere d’arte dell’intaglio che possiamo ancora ammirare facendo una passeggiata per il centro storico di San Severino Marche.
A Mastro T il piacere di restaurarne uno:
Se volete saperne di più su Venanzio Bigioli, il saggio di Gualberto Piangatelli appaga di sicuro la vostra curiosità.
Mentre il caldo torrido infuocava le vacanze d’agosto, c’era chi ne era al riparo nella pinacoteca civica Padre Tacchi Venturi: chi all’opera per un bel lavoro di “restyling”, chi come Mastro T alle prese con interventi di conservazione di alcune opere (non solo) d’arte. Presto l’inaugurazione di una nuova ala dedicata ai pittori del Barocco.
Oggetto: stalli dei magistrati.
Intervento: manutenzione e semplificazione volumetrica.
“Ideare un complesso monumentale da dedicare ai “Caduti della Resistenza” costituiva, per le varie esigenze di ordine ambientale, economico e soprattutto ideologico un compito abbastanza arduo. Con tali premesse, la mia idea è stata quella di poter esprimere con mezzi sintetici ed essenziali tutta l’opera in un grande gruppo simbolico, come una trincea, una barriera impenetrabile. Il tutto doveva caratterizzare ed esaltare ad un tempo il concetto dello sforzo e del sacrificio dei combattenti ed essere contemporaneamente un monito ed un invito rivolto dagli eroi alle genti, perché operino verso una pace universale. L’opera concepita attraverso questi valori istintivi, pur senza nulla concedere al disegno, alla forma levitata, modellata, ha per protagonista il legno. Il legno di quercia già esistito nella sua stessa essenza, nella sua natura, lavato, roso dalle acque, dalle nevi, dai venti, bruciato dal sole o dalla fiamma, insecchito, ruvido, ricco di valori naturali, connesso con solidi e grezzi bulloni. Dei fori con tracce di rosso-sangue, stanno a stigmatizzare il martirio dei combattenti protesi in una lotta impavida e cruenta, simbolizzati attraverso l’intersecarsi di queste linee di forza che ne costituiscono l’elemento strutturale. Ho evitato ogni forza di manierismo ed ho cercato invece di ottenere, nella sua massa, un complesso permeato da un simbolo proteiforme ed enigmatico, che in certo qual modo ci riportasse al ricordo e al carattere di gigantesche moli di un mondo remoto, con tutta la loro forza fantastica e violenta legata alla natura preistorica, alla lotta per la sopravvivenza.”
Con queste parole Arnaldo Bellabarba, in arte Arbel, ha descritto il suo Monumento ai Caduti della Resistenza, un’opera concepita per rendere omaggio a chi ha combattuto fino a perdere la vita per rendere l’Italia un Paese libero.
Come restauratore Mastro T ritiene che il complesso monumentale creato da Bellabarba necessiti un restauro urgente prima che il tempo, gli atti di vandalismo e l’inquinamento rendano l’opera irrecuperabile. Come cittadino crede che non possiamo permettere di perdere quest’opera perché significherebbe voler cancellare la nostra storia e la nostra memoria nonché dimostrare nessuna considerazione per il valore dell’arte.
Proprio per salvare questo monumento ha realizzato unprogetto di restauro e di valorizzazione, volto a ripristinare non solo la sua integrità e la sua estetica ma anche a renderlo più visibile e fruibile da tutti. Dopo aver restaurato la parte lignea e quella marmorea, l’intento è di illuminare meglio il complesso e mettere una targa che spieghi il motivo della sua creazione.
Alla valorizzazione reale, crede però che sia necessario affiancare una valorizzazione virtuale sia del monumento che del patrimonio della sezione ANPI di San Severino Marche attraverso la realizzazione di un sito web. Il sito sarà il collettore dei contenuti istituzionali dell’associazione e sarà agganciato alle principali piattaforme social media per permettere la messa online dei contenuti dell’archivio storico e delle pubblicazioni, la promozione della memoria storica della città e delle iniziative dell’associazione, consentire il percorso virtuale della memoria.
Ai luoghi della Memoria di San Severino Marche e dei fatti della Resistenza sarà dedicata una sezione particolare del sito, tale per cui sarà possibile per il turista o il curioso di visitare lo specifico monumento e fotografando il QR Code poter accedere automaticamente alla pagina dedicata con scheda completa e materiale multimediale. Con l’augurio che con il tempo questo percorso virtuale e reale si possa estendere a tutti i luoghi della Memoria della provincia di Macerata, e magari poi delle Marche. L’intenzione è di creare una rete della Memoria marchigiana fitta e robusta da lasciare in eredità alle nuove generazioni un percorso che ricordi la storia e al contempo promuova il territorio.
Andiamo per gradi. Innanzitutto bisogna restaurare il Monumento, poi valorizzarlo quindi passare al piano virtuale e lavorare al sito, infine al Percorso della Memoria.
Per iniziare c’è bisogno del vostro contributo, per questo Mastro T chiede insieme alla sezione ANPI di San Severino Marche il vostro sostegno. Invitano i soggetti pubblici e privati interessati al progetto a mettersi in contatto con loro. Invitano chiunque creda nel progetto e tenga alla sua realizzazione a contribuire nella misura che più ritiene opportuna. Per maggiori informazioni sul progetto e sulle modalità di sostegno, cliccatequi.
Un grazie a chiunque di voi deciderà di partecipare.